
ENCORK2.0 è un progetto che vuole portare nuovo valore alla
filiera del vino assicurando che la qualità del prodotto resti immutata, non
solo durante la sua produzione ma anche durante la sua conservazione, che nel
caso di alcuni vini può anche durare degli anni.
Con ENCORK2.0 il consorzio vuole unire alle buone pratiche ed
agli standard fino ad oggi identificati una soluzione tecnologica capace di
eliminare i tappi contaminanti non solo da TCA (tricloroanisolo) ma anche da
altri aloanisoli o categorie di composti in grado di indurre difetti
organolettici nel vino.
Il sistema ENCORK2.0 è una piattaforma hardware e software il
cui cuore è costituito dal naso elettronico sviluppato presso l’Università di
Roma Tor Vergata. In particolare, le attività di ricerca condotte
dall’Università sono state specializzate per far fronte alle particolari
esigenze richieste per la rilevazione di aloanisoli nel sughero. Attualmente è
disponibile un primo prototipo del nuovo naso elettronico, nato grazie ad un
finanziamento Europeo all’interno della programmazione FP7, la cui
caratteristica principale è la capacità di riconoscere un tappo contaminato da
TCA in 12 secondi. Insieme a questa caratteristica fondamentale per eliminare
completamente la possibilità di trovare bottiglie con vino contaminato, il
sistema ENCORK2.0 sarà in grado di ridurre il contenuto di ossigeno all’interno
delle bottiglie di vino, infatti la ALFATEK integrerà all’interno della linea
di imbottigliamento un nuovo sistema di riempimento dal fondo. Oggigiorno le tecnologie
di riempimento applicate nel settore enologico prevedono sistemi di riempimento
del contenitore dall’alto, con il vino che viene fatto scendere a “velo“ su
tutta la superficie interna della bottiglia, fino a raggiungere il totale
riempimento e successiva tappatura della stessa. Effetti di queste tecnologie
sono:
Notevoli
turbolenze del vino durante la fase di riempimento, con la successiva
produzione di schiume (soprattutto nei vini frizzanti)
Eccessivo contatto tra vino e ossigeno. Infatti anche se le bottiglie prima
di essere riempite con il vino vengono sottoposte a trattamenti di
pre-vacuazione dell’aria, il risultato non è sempre dei più soddisfacenti
soprattutto nei vini bianchi e in quelli frizzanti
Con la nuova linea di imbottigliamento invece quello che si
otterrà sarà un dolce riempimento dal fondo della bottiglia, controllando
elettronicamente la velocità di afflusso del vino, con una superficie di
contatto vino-aria rappresentata dalla sola superficie dovuta al diametro del
contenitore
Il progetto e la nuova tecnologia di riempimento sono stati presentati al manifestazione fieristica Brau Beviale tenutasi a Norinberga dal 12-15 novembre 2018
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